Italy - Norway

Non fu una staffetta
23 giugno 1994, Giants Stadium, New York
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo E)
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"E' stato un feuilleton. Fissiamo qualche fotogramma. Pagliuca, col gol irlandese un po' sulla coscienza, prova a riscattarsi alla prima occasione e viene espulso. Lo consola Costacurta, uno che in questo gruppo ha sempre più peso. Poi viene chiamato fuori Baggio. Non capisce lui, non capisce, a larga maggioranza, lo stadio, non capisce quasi nessuno di quelli che guardano la tivù. Poi cigolano i muscoli del capitano, che chiede il cambio tenendosi il ginocchio. Ce ne sarebbe già abbastanza. E poi si fa male anche Maldini, altra colonna. E alla fine sfiora l'espulsione pure Marchegiani, in presa bassa sulla riga bianca. In mezzo a queste scosse emotive ci sono le decisioni di Sacchi. Fanno discutere quando è andata bene la storia, sai se andava male".

Così Gianni Mura commentò a freddo la seconda partita azzurra del Mondiale USA. Ridotti in 10 per 70 minuti, gli Azzurri e Sacchi tirarono fuori il meglio. Tolto dal campo il Pallone d'oro, Beppe Signori giocò forse la sua più bella partita in nazionale, interpretando tutti i ruoli di fascia: terzino, centrocampista e attaccante. Mostrando in definitiva che Zeman e Sacchi lo avevano ben forgiato come giocatore universale.

Puntuto il commento di Tosatti: "Con la Norvegia abbiamo vinto, pur con tutte le disgrazie capitateci, perché Sacchi ha umilmente corretto i propri errori, accettando i consigli della critica. Casiraghi ha dato potenza all'attacco; Signori ha dimostrato quanto fosse assurdo pretendere da Evani di sostituirlo sulla fascia sinistra; Berti ha rafforzato il centrocampo, consentendo ad Albertini e Dino Baggio di respirare; Benarrivo (pur avendo provocato il disastro cui Pagliuca ha generosamente messo riparo) ha spinto assai più di Tassotti, com'era ovvio". Riconosciuto il merito a Sacchi di aver "avuto il fegato di sostituire Baggio, anteponendo il risultato a qualsiasi altra valutazione ed esponendosi al martirio. Per la prima volta da quando è sulla panchina azzurra, Arrigo ha agito da grande tecnico. Forse ha debuttato giovedì, dopo tanti mesi grigi", la stoccata: "Trovandosi in emergenza, obbligati ad improvvisare, meno prigionieri degli schemi, i nostri han dimostrato quanto valgono, quanto sono creativi, abili nel gestire anche le situazioni più intricate, nell'arrangiarsi secondo vocazione nazionale. Forse Arrigo avrà capito che gli allenamenti non contano molto e gli uomini non sono pedine".