Italy - Bulgaria

Baggino infilza la difesa bulgara
13 luglio 1994, Giants Stadium, New York
Campionato del mondo - semifinali
TabellinoFull match * | Highlights

* Registrazione necessaria

L'Italia più bella del Mondiale 1994 si vide finalmente nella semifinale contro la Bulgaria, di nuovo al Giants Stadium, che ci accolse per una volta con solo il 40% di umidità. Squadra corta e scattante, finalmente sacchiana. Grande partita di Albertini in regia, implacabile Roberto Baggio nel trascinare la squadra in finale, con un delle sue più belle prestazioni, certamente la più importante a livello mondiale: mai come nel primo tempo di quel match Baggino toccò il suo karma pedatorio.

Aulico Gianni Mura nel suo commento a caldo: "Roberto Baggio ha preso per mano la squadra come un bambino prende un aquilone e l'ha fatta volare in alto, molto più su di quanto ci si attendesse. Gioco allegro vuol dire disinvolto, coraggioso, incalzante, spavaldo. Due gol del piccolo principe, uno più bello dell'altro, in cinque minuti, e più tiri verso la porta di Mihaylov in quarantacinque minuti che in tutto il Mondiale. Esagero, ma non di molto".

Sul finire della prima frazione uno slalom di Sirakov, stroncato da Pagliuca, consentì a Stoichkov di segnare, col penalty, il suo 6° gol e di guadagnarsi il titolo di capocannoniere del torneo insieme a Oleg Salenko. Se nel primo tempo era stato l'attacco a portare in alto l'Italia, nel secondo fu la difesa a tenercela: "Insomma si è finalmente vista una squadra vera, un gioco, non un disperato tamponamento, non un'affannosa rincorsa".

Un gol di scarto, però, significò "aspettare la fine con ansia crescente, specie quando per infortunio devono uscire i due Baggio, i due giocatori che con armi diverse hanno portato fin qui l'Italia. Prima esce il tagliaboschi con la sua ascia, poi il piccolo principe col suo spadino lucente". L'infortunio di Baggino, una contrattura alla coscia, ne mise in forse la finale. A perderla fu Costacurta, autore di un gran Mondiale, per un'ammonizione rimediata a mezzora dalla fine. Alla gioia dell'approdo si accompagnarono subito le apprensioni. Ombre fedeli di un torneo pieno di ambasce per gli Azzurri.