Italia - Brasil

Falcao e Pablito
5 luglio 1982, Estadio de Sarriá, Barcelona
Campionato del mondo - seconda fase (gruppo 3)
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Una delle date miliari della storia del calcio. Il Santuario è stato poi distrutto per far posto ad anonimi condomini residenziali. Ma per tutti gli appassionati del football, la memoria di quel pomeriggio è indelebile. Gianni Brera ricorda come i brasiliani avessero "l'aria di volersi sgranocchiare gli azzurri come fragili meringhe. Penso che a informarli della nostra pochezza sia stato Falcao: 'Ei non pensava che noi loici fossimo' "... L'Italia giocò in modo spavaldo, Paolo Rossi resuscitò, e il Brasile tramortì nell'incredulità. Alla Seleçao sarebbe bastato un pareggio. Ma l'Italia avrebbe meritato di vincere con maggior scarto.

Sempre il Maestro: "Nel presentare l'incontro ho ricordato che Bearzot mi aveva detto di sapere come affrontare e magari battere gli argentini, mentre non arrischiava la più discreta delle ipotesi pensando ai pirotecnici brasiliani: anzi, ha precisato di essi che erano i favoriti per la finale con gli inglesi. Forte di questo pronostico insigne, io stesso ho dichiarato che "l'estrema facilità dei brasiliani offendeva in me l'operaio della pelota che ero stato da giovane e come me tutti gli operai che ancora oggi soffrono per guadagnarsi la micca nella pedata". Consigliavo dunque a Bearzot un pellegrinaggio al Tibidabo, per chiedere la protezione de la sancta madre de Dios. Quanto a me, non avevo speranza alcuna che l'Italia se la cavasse: se però fosse accaduto il contrario, pari pari promettevo di andare in processione vestito da flagellante (battù) il giorno della sagra, il 24 agosto al mio paese. Ai brasiliani sarebbe bastato un pari con l'Italia per passare alle semifinali. Contro di loro Bearzot ha schierato Zoff; Gentile e Cabrini; Oriali, Collovati e Scirea; Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni e Graziani. Contro Serginho si è battuto Collovati e contro Zico, già famosissimo, Gentile. Arbitro dell'incontro era Klein, devoto ad Havelange, presidente della Fifa, esattamente come Rainea era devoto a Franchi. Paolino Rossi ha subito ciccato l'a-volo su un cross-gol di Cabrini all'avvio ed ha incornato in gol al 5' . I brasiliani si sono sgrullati di dosso il fastidio come usano i muli quando li assalgono i tafani: dopo soli 7' erano in gol con Socrates (tiruzzo astuto fra Zoff e palo).

Insistevano i brasiliani, desiderosi di infliggerci una solenne lezione, e Rossi toglieva palla a Cerezo, un po' distratto, al 25' e miracolosamente infilava il sette alla destra di Waldir Perez. Tiro imparabile dal limite. Stupore e dispetto dei brasiliani. Collovati esce per Bergomi, autentico jolly difensivo, e Tardelli lascia il posto a Marini a metà del secondo tempo. I brasiliani attaccano al loro ritmo e gli italiani tengono con il cuore in gola. Segna Falcao al 68' e sarebbe fatta ma i brasiliani, incredibilmente, seguitano ad attaccare; Rossi fa prodigiosa tripletta al 75' e sarebbe goleada se l'arbitro, devoto ad Havelange, vedesse un clamoroso rigore di Junior su Rossi e non annullasse per fuori-gioco inesistente (!) un comodo gol di Antognoni. Il finale è altamente drammatico. Gli italiani fanno muro davanti a Zoff, autore di parate assai critiche. Io vesto in anticipo il saio del battuto (o flagellante) e m' infischio bellamente di aver pronosticato male. Il dispetto di avere sbagliato previsione è nulla contro la soddisfazione e l'orgoglio di questa vittoria meravigliosa".


Vedi anche:
Italia vs Brasil, 1982 (Eupallog Storie)
La metamorfosi di Paolo Rossi (Eupallog Calendario)