Italia - Camerún

Marco Tardelli e Michel Kaham
23 giugno 1982, Estadio de Balaídos, Vigo
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo A)
Tabellino | Full match * | Sintesi [15:42] | Highlights

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Dalle cronache di Gianni Brera: "L'incontro con il Camerun può riuscire decisivo per il passaggio al secondo turno. Scrivo dei camerunesi che non riesco a distinguerli, esattamente come la ragazza inglese che chiese al capitano d'una nave di schierarle l'equipaggio cinese per individuare chi l'avesse stuprata. Il capitano aderì alla richiesta ma la ragazza non riconobbe il suo brutale violentatore. Per me i bellissimi negri camerunesi hanno tutti i labbroni cafri, il naso nesorinico, le sclerotiche bianche, il mento volitivo e il corpo monumentale. Arrivano sulla palla con mosse belluine, peraltro coordinate, cioè eleganti e quasi dolci; hanno tutti piedoni abnormi, che si appoggiano alla palla come bastoni da hockey. Quando uno di loro ha la palla, gli altri si muovono con falcate rese un tantino buffe dalla fretta: ma proprio i loro spostamenti sono lì a dimostrare che posseggono schemi ai quali attenersi secondo circostanza. Attuano questi schemi con applicazione metodica, a volte anche gratuita, come gli è capitato contro i polacchi. Però li ispira un altruismo ammirevole, del quale nessun italiano è capace. Contro i polacchi hanno sempre obbedito ai loro schemi anche quando il momento tattico lo avrebbe sconsigliato. Questo ha impedito loro di vincere come forse avrebbero potuto e dovuto.

Pinna d'oro Marini viene colpito da pubalgia e deve rinunciare. Enzo Bearzot lo sostituisce con un altro lombardo interista, Piper Oriali. Il resto della squadra rimane immutato. Sarà di importanza capitale marcare i due play makers del Camerun a nome M'Bida e Abega. Dovranno correre Oriali e Tardelli. Il quale ultimo ha vaffanculeggiato un gruppo di tifosi italiani che, delusi anche dei gesti di allenamento, chiedevano per sfottere di riavere indietro i loro quattrini. Contro il Camerun ha segnato al 60' Checco Graziani su cross di Rossi da destra. Checco ha staccato fra tre negroni che lo sovrastavano di un palmo: quale impatto abbia inventato la palla non saprei: so che ha preso la direzione di sinistra (dunque alla destra di N'Kono, il portiere) sostenuta da un refolo così grazioso da abbandonarla solo all'ultimo istante: allora la palla ha preso un clinamen che neanche la fantasia di Epicuro: N'Kono è malamente scarligato sull'erba (scarligare vuol dire scivolare in milanese; in pavese, sghià, dallo scandinavo skien: ciappa su e porta a ca'!): N'Kono è rimasto come quello della Mascherpa: è arrivato il centravanti Milla ed ha preso a sfotterlo così pesantemente che sarei entrato io per prenderlo a ombrellate.

Dopo il gol di Graziani, esattamente a distanza di un minuto, è andato in gol M'Bida. Il cross gliel'ha fatto Milla da sinistra. Zoff doveva uscire e non l'ha fatto. M'Bida ha potuto alzare il piedone senza commettere gioco pericoloso su di lui che non è uscito. Per me, il gol di M'Bida era pure in fuori gioco. Tutto è bene però quel che finisce bene. Il Camerun ha totalizzato 3 punti come l'Italia ma ha segnato un solo gol, mentre l'Italia è migliorata anche rispetto a Toluca 1970: in Messico è bastato un golletto di Domenghini alla Svezia per superare il turno (con due altri 0-0): qui in Spagna il progresso è stato decisivo: hanno segnato Conti al Perù e Graziani al Camerun. Per la differenza reti (!!!) l'Italia si qualifica seconda alle spalle della Polonia (punti 4) e acquisisce il diritto di trasferirsi a Barcellona, dove farà parte del Gruppo C con Argentina e Brasile. In un'intervista all'aeroporto, in attesa dell'involo per la capitale della Catalogna, mezzo Carnera Bearzot mi dirà papale papale di non avere nessuna paura dell'Argentina campeona del mundo. "E poi toh, non ho paura nemmeno del Brasile!". Io prendo note e lo guardo di sottecchi come un fratello matto".