Italia - Unione Sovietica

1 novembre 1966, Stadio San Siro, Milano
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Tabellino | Highlights [8:11]


Inizia per gli Azzurri un nuovo ciclo, dopo la sventurata avventura inglese. C'è una 'commissione tecnica', in panca siedono Helenio Herrera (che è pur sempre l'allenatore dell'Internazionale) e Ferruccio Valcareggi, reduce da una onesta stagione alla guida dell'Atalanta. A San Siro l'avversario è tosto: l'Unione Sovietica, che si incontra per la quarta volta in tre anni. Finora, non si è vinto mai. Stavolta, che non conta nulla, otteniamo un successo. In campo c'è praticamente l'Inter, ma senza i suoi stranieri: otto elementi nella formazione titolare, che diventano nove quando Spartaco Landini rimpiazza Ottavio Bianchi, a un quarto d'ora dalla fine. Rivera? Escluso, e parecchia gente non la prende bene. Decide con un colpo sotto misura Aristide Guarneri, esordiente nel tabellino azzurro (resterà la sua unica tacca). "Partita di una levatura modesta anzicheno. Non meritava che si venisse da lontano per vederla. La cosa più bella che essa abbia prodotto è stata per noi la vittoria", scrive Monsù Poss. Ma cosa dice Helenio? Dice: "Questa è la vera Nazionale italiana. Avremmo potuto vincere per tre a zero, ma il punteggio non conta. Possiamo dire che questa formazione avrebbe sicuramente superato il turno di qualificazione dei campionati del mondo giungendo sino alle semifinali". Chissà, non è detto che avesse torto, in fondo.