AC Milan - Liverpool FC

Le finali di UEFA Champions League

25 maggio 2005, Atatürk Olimpiyat Stadium, Istanbul


Gianni Mura, Pazzo Milan: regala la coppa al Liverpool ("La Repubblica", 26 maggio 2005)


Si soffrono le vittorie, in genere. Il Milan invece ha sofferto una sconfitta amarissima, che si è profilata all'inizio del secondo tempo, quando ormai nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul Liverpool. Finale stranissima, pazzesca. Due tempi completamente diversi tra loro. Nel primo il Milan domina, fa tutto quello che vuole, si porta sul 3-0. Grazie alla sua forza ma anche alla debolezza del Liverpool, dovuta a una stramba decisione di Benitez. Molta pretattica, da parte dello spagnolo. Agita per una settimana la figurina di Cissé, poi sceglie Baros in tandem con Kewell. Quasi si vergognasse di passare per difensivista.
La carta si indigna, è un vecchio motto di dire dei pokeristi, quando una mano non viene sfruttata adeguatamente. A Istanbul, è il pallone che si indigna. Benitez rinnega la tattica che lo ha portato in finale e dopo nemmeno un minuto becca il gol. Una girata di Maldini, che sembra un segno del destino. In tutte le finali del Milan c'è stato un Maldini in campo: prima Cesare, poi Paolo. Il Liverpool non esiste, anche perché a centrocampo Benitez ha rinunciato a un elemento fondamentale, anche se poco bello da vedere: il tedesco Hamann. Aggiungiamo che Gerrard sembra la pubblicità del «non compratemi». Non ne azzecca una. E invece le azzecca tutte il Milan. Anche il raddoppio di Shevchenko, annullato per un fuorigioco davvero molto discutibile, sempre che ci fosse. E poi, due gol di Crespo in finale di tempo, per dare sonoramente ragione ad Ancelotti, che sorprendendo un po' tutti aveva deciso di spedire Inzaghi in tribuna. Due gol di Crespo, un Kaka sontuoso, c'è il suo piede in tutte le azioni più pericolose del Milan, una difesa sicura, un Liverpool inesistente. 
E' il caso a dare una mano a Benitez, perché Kewell si infortuna e allora bisogna ricorrere a Smicer. Già così la squadra ha più senso. Ne avrà ancora di più all'inizio del secondo tempo, quando Hamann entra al posto di Finnan. Gli inglesi difendono in tre. Ed è all'inizio del secondo tempo che la partita cambia faccia, e che il Milan comincia a vedere le streghe. Una finale pazzesca, dicevo, perché 3 gol di vantaggio non li ha mai dilapidati nessuno. E forse nessuno è riuscito, in una finale europea, a beccare 3 gol nel giro di 7 minuti. Ed è quello che succede al Milan: il primo su colpo di testa di Gerrard, che rinasce su questo episodio e alla fine sarà strepitosamente tra i migliori, come difensore aggiunto, il secondo su tiro di Smicer dal limite, il terzo su rigore di Xabi Alonso, che Dida è bravo a intercettare, ma nulla può sulla ribattuta. 
Lo spirito agonistico degli inglesi è arcinoto, il Milan attraversa qualche minuto di totale smarrimento, cerca di riprendere a macinare il suo gioco, ma la differenza psicologica è evidente. Sono molto più sicuri, gli inglesi, ordinati. Il Milan va vicino con un colpo di testa di Stam a chiudere la partita nei tempi regolamentari, e i supplementari si annunciano, già dalle facce, come una festa insperata per il Liverpool, come una tortura per il Milan. Che pure ha più fiato degli avversari. Tomasson, subentrato a Crespo, liscia il possibile 4-3 al 10' pts, ed è prodigioso Dudek a respingere due volte su Shevchenko quasi sulla linea di porta (12' sts). E' ai rigori che il Milan vinse contro la Juve a Manchester l'ultima Champions League, è ai rigori che s'avvia a perderla. Nei supplementari, generosamente, ha cercato di evitare la beffa. Più volte, per i crampi, sono stati soccorsi gli inglesi. Ma adesso, ai rigori, è un'altra faccenda. E si mette subito male: Serginho sparacchia altissimo il suo primo tiro. Dudek, sicuramente partente (dovrebbe tornare in Olanda), si inventa una mimica che disturba i tiratori. Si muove in continuazione senza abbandonare la linea di porta, agita le braccia come un mulino a vento. Funziona. Anche Pirlo ci casca. Ed è determinante alla fine l'errore di Shevchenko, proprio quello che col suo rigore aveva portato a casa la coppa a Manchester. 
Per il Milan è una sconfitta incredibile ma vera, terribilmente vera. Come incredibile, per una squadra così esperta di finali, è stato il passaggio a vuoto, di tutti, all'inizio del secondo tempo. E' una sconfitta amarissima, che probabilmente vedrà Ancelotti sul banco degli imputati. Ed è una vittoria esaltante ma amara anche per il Liverpool, che per i nuovi regolamenti, salvo ripensamenti dell' Uefa, non potrà difendere nella prossima edizione il titolo di campione europeo. Però, intanto, a Istanbul la festa è tutta rossa. Gerrard alza la coppa, non l'hanno rubata. Sembrava l'avessero persa, l'hanno vinta. Onore a loro.